Affogare in una valle di...
Gocce di cioccolata, marmellata, crema, caramello: questo brand con personalità sa come consolarci. Proprio come chi ci vuole bene.
Mi dispiace.
Mi dispiace di non essere riuscita a mantenere l’impegno di una email a settimana nell’ultimo mese e mezzo. Sono sparita, lo so, ma la vita alle volte ci chiede più energie di quante non ne abbiamo e io ultimamente sono arrivata davvero a raschiare il fondo e a non trovarne più, di energia. Giusto per farti capire: sto scrivendo questa newsletter con mio figlio febbricitante che reclama la mia attenzione – che ha solo per sé, come è normale sia, da stamattina alle 6. Ora ha iniziato a farmi le pernacchie, povero…
Ho capito che modificherò la promessa di questa newsletter in: “Arriverò nella tua casella di posta elettronica senza impegno, appena troverò un brand interessante e tempo a sufficienza per parlartene”. Ecco, ora che l’ho scritto mi sento molto meglio. Un po’ come quando al bar trovo un cornetto artigianale (tu forse lo chiami brioche o pasta lievita o lievito o croissant), ben sfogliato, fragrante, con una marmellata fatta in casa o una crema pasticciera bella gialla e profumata di limone e vaniglia, e non un banale e insignificante lievito industriale, cotto male, moscio e triste.
Ti parlo di brioche perché il brand con personalità di oggi è una pasticceria che seguo da tantissimi anni e che un carattere incredibilmente umano e amichevole: Pavé.
È una pasticceria o un amico/a?
In barba a chi dice che bisogna scrivere didascalie brevi, su Instagram, Pavé dà, a mio avviso, il meglio di sé. Le fotografie (belle davvero) sono spesso accompagnate da copy corposi e pastosi, con una struttura interessante che relega al finale, nemmeno poi così di rado, l’elemento commerciale, il focus sul prodotto. Tutto il testo è una storia.
Tutto, anzi, è una storia.
Comunque, sì, i post di Pavé parlano di prodotto. Solo che un brand con personalità come Pavé sa come farlo in modo da riuscire comunque a catalizzare l’attenzione di chi legge o scrolla velocemente il feed. Lo fa con un incipit diverso, un vero e proprio amo da cui è impossibile sfuggire prima e liberarsi poi.
Il tone of voice, come avrai visto, è amichevole con un twist di candida (o dovrei dire “candita”?) ironia. Leggendo i testi di Pavé parrebbe infatti di aprire una chat con qualcuno che ci conosce. Che ci vuole bene.
Questo anche offline, nella pasticceria. Guarda per esempio questo cartello sul bancone.
Non solo tone of voice, quindi, ma anche coerenza – che è poi una delle chiavi per far crescere un brand in modo solido e duraturo.
Il mio plauso va al founder, Luca Scanni, la penna – almeno da quanto mi è dato di sapere – che dà forma e sostanza a tutti i copy del brand. E poi, sì, certo: pure a tutte le persone che danno forma alle delizie di Pavé. Slurp!
Ma adesso, su, a nanna.
Un sorriso,
da me
PS: Ancora una volta, scusa per la mancata promessa. E scusa pure per averti fatto venir voglia di dolce alle dieci di sera.
Infatti ora mi toccherà alzarmi dal letto e cercare qualcosa in frigo. Fortuna che non c’è niente all’altezza delle foto. Mi farò bastare un amaro 😂