Lo scorso anno, a Play Copy, il convegno immersivo sulla comunicazione strategica con 2 giornate su branding, marketing e copywriting, ho parlato della differenza tra brand e bland.
Oggi, in vista del mio prossimo speech a tema brand message, voglio ripercorrere a ritroso i pilastri del mio intervento del 2022. Il perché è presto detto: i brand hanno personalità; i bland assolutamente no.
Questa slide riassume le principali differenze tra bland e brand e la userò come traccia.
In prima battuta vediamo che un brand non si limita ad avere solo un logo e dei colori: usa in modo strategico, e continuativo (ridondante!) anche i codici di marca.
I codici di marca sono elementi visivi, come le strisce bianche e nere di Sephora…
…o i caratteri tipografici, come l’LFT Flea di Subito.
Ma i codici di marca possono essere anche uditivi, come l’earcon di Suzuki, od olfattivi, come l’odore di cuoio e legno di Rolls-Royce.
I brand in genere sono coraggiosi: non hanno paura di osare, di rompere gli schemi. Di essere i primi. Pensa per esempio a Oatly, che per primo ha compreso che “alle persone non interessa niente di quello che abbiamo da dire loro” e che, grazie a questo mindset, ha lanciato OOH dall’impronta realmente creativa.
Infine, un brand ha una “palette” di messaggi solida, chiara e usata in modo ridondante. Su questo tema però non voglio dire altro, perché lo farò tra pochissimi giorni a Play Copy.
Aspetta, ché non ho finito…
Al mio personale elenco, voglio aggiungere anche quello del “multi-award-winning brand strategist” Will Poskett, perché integra alcuni temi importanti.
Puoi leggere il post da cui ho preso questa immagine – e ti consiglio di farlo! –, qui.
Noi ci vediamo live a Play Copy, ma se ancora non hai fermato il tuo posto, scrivimi subito: ho un codice sconto per te. Ma adesso, su, a nanna.
Un sorriso,
da me