Non c'ho capito molto, ma... mi piace
Quando i forestierismi fanno parte del brand DNA. E va bene così, bro.
Oggi mi sento molto self-motivated e so già che scrivere questo numero sarà il mio piece of cake. Ma, soprattutto, credo che a fine giornata ogni tanto ci possa pure bene un po’ di asganauei.
Oggi va così, amica e amico, perché sto per parlarti di un e-commerce che si autodefinisce “culturally-motivated, 100% indipendente e self-owned, diretta espressione della scena underground paneuropea di fine anni '90 dove graffiti, skateboard, hip hop, rave e self-publishing incontravano hacking, coding e altri tipi di avventurismo tecnologico, creando la base per la sperimentazione di nuovi linguaggi”.
Anche se dopo questo testo dell’About page mi sono sentita kinda frustrated, ci ho intravisto della personalità e sono andata così a scoprire cosa avrebbe avuto da offrirmi SPECTRUM. Perché è questo il brand con personalità di oggi.
Tutto nasce da un’idea di guerrilla
Sarò sincera: non mi è mai capitato di poter proporre un’azione di guerrilla marketing a un cliente. Almeno fino a poco tempo fa.
Il guerrilla marketing è una forma di marketing low-cost che usa metodi non convenzionali per attrarre l’attenzione delle persone. Il suo “ideatore”, Jay Conrad Levinson, ha definito il guerrilla marketing come “il raggiungimento di obiettivi convenzionali, come il profitto e la gioia, con metodi non convenzionali come spendere più energia che denaro”.
Un paio di esempi di guerrilla marketing? Eccoli.
Questa è la “celebre” panchina inutilizzabile di Nike.
Questa, invece, la campagna per la promozione del film horror IT.
Ma torniamo a noi.
Dopo un brainstorming con me, me stessa e me medesima, ho valutato alcune delle idee di guerrilla marketing partorite, interrogandomi sulla possibilità di poter proporre al cliente qualcosa ad “alto impatto visivo” e a “inesistente impatto ambientale”. L’idea di usare una vernice spray, come quella della campagna di IT, non mi faceva sentire in pace con la coscienza, ma. Ma scoprire che esistono spray al gesso colorato, che funzionano proprio come i gessetti colorati, ma con “lo spruzzo”, e che si lavano via alla prima pioggia – o anche semplicemente camminandoci sopra –, mi ha portata a considerare un’idea che invece avrei scartato a priori. Per inciso: il guerrilla marketing “scorretto” lo è sempre un po’, almeno nell’80% dei casi, banalmente perché si deve basare sull’effetto sorpresa.
Pistolotto finito. Era solo per farti capire come sono arrivata allo store SPECTRUM. È proprio qui, infatti, che ho scoperto il prodotto di cui ti parlavo prima.
Una scheda prodotto con personalità
Dopo aver visionato le specifiche della vernice lavabile al gesso, mi sono divertita a navigare il sito. Proprio perché mi sembrava avesse qualcosa di unico. Leggendo già il primo testo mi sembrava di aver capito quanta conoscenza del prodotto ci fosse e, assieme al prodotto, della cultura che c’è dietro l’uso di questi item.
La seconda scheda prodotto che ho letto, per la curiosità di cui sopra, mi ha confermato la mia teoria dapprima solo in nuce.
E ora dimmi se non ti sembra di percepire i contorni di questa brand personality, sicura (“è uno stile di vita”, “Partiamo da un dato di fatto”), esperta (“Fat cap”, “un vero e proprio standard nel mondo dei graffiti”) e moderna (“boom” “potente fino alla fine”). I forestierismi, che di norma sarebbe meglio evitare, per la personalità di questo store (store, appunto) non solo sono tollerati ma diventano parte fondante del DNA di marca. Veri e proprio codici verbali.
Parlo comunque di “contorni di personalità”, e non di personalità e basta, perché SPECTRUM non ha infuso la sua brand voice ovunque, come invece dovrebbe fare. Come si dovrebbe fare. Ormai, se mi leggi da un po’ e se mi segui anche su LinkedIn, sai perfettamente che l’identità verbale bisogna, sì, trovarla ma poi anche applicarla con coerenza, consistenza, costanza.
Cooooomunque: alla fine il mio cliente farà la “famosa” campagna di guerrilla, sì o no? Be’, staremo a vedere. Ma adesso su, a nanna.
Un sorriso,
da me