Ciao Maria,
non ci conosciamo e non penso proprio che questa newsletter rimbalzerà fin sul tuo schermo. Ma, sai Maria, non volermene: non la sto scrivendo per te – anche perché, per l’appunto, non ti conosco. La scrivo per Luca, per Giulia, per Luisa, Sara, Matteo, Marco e per le quasi 1.200 persone (a oggi 1.162) che mi leggono per scoprire, assieme a me, nuovi brand con personalità e nuovi modi, possibilmente creativi e originali, di far breccia nel cuore delle persone.
E oggi, Maria, tocca proprio a te.
Tocca a te perché il tuo è un brand piccolo e lo stai cesellando, ogni giorno, per conferirgli personalità. Per questo trovo buona, bella e buona, l’idea di far conoscere a chi mi legge il tuo mondo. Senza #adv, senza #suppliedby, senza #marchettecriminali perché nel mio, di mondo, queste cose non esistono.
Ö Nordic Things
Ho scoperto qualche tempo fa, grazie ai suggerimenti di Instagram, questo negozio barra e-commerce dal nome Ö Nordic Things. Si trova a Torino ed è una botteguccia piena di “cose” di design scandinavo: mobili, oggetti d’arredo, piante, abiti...
Cosa c’entra questo negozio con la brand personality?
Ovviamente c’entra, altrimenti non si sarebbe guadagnato un numero, questo, di Brand con Personalità.
Quello che mi ha colpito di Ö Nordic Things è, in particolar modo, l’uso più o meno consapevole che la proprietaria fa di due specifici codici di marca.
La font può diventare brand code
Il primo codice di marca che ho riscontrato in questo brand è la font. Il carattere tipografico, digitale o analogico che sia, può diventare un codice di marca.
Il brand code è un elemento particolare, visivo o sonoro, che viene reiterato e che diventa capace di rendere riconoscibile la marca.
I brand dovrebbero sempre usare le font definite nelle proprie guidelines, ma spesso non lo fanno. Ci sono brand che alternano continuamente le font, in base al canale, alla creatività, all’umore del giorno. Male, male male: così facendo, infatti, viene meno la possibilità che il pubblico riesca a riconoscere a colpo d’occhio la marca.
La proprietaria di Ö Nordic Things, invece, su questo fronte lavora benissimo: scrive a mano, su dei fogli che appende all’entrata del suo negozio, con una grafia che personalmente adoro e che trovo davvero riconoscibile.
Ora, quando nel mio feed Instagram appare un foglio come questo so già, senza margine di errore, che si tratta di Ö Nordic Things. Della grafia di Maria.
Anche il sarcasmo può diventare brand code
Un altro codice di marca che ho riscontrato nel caso specifico di oggi è il sarcasmo. Un sarcasmo che mi ha fatto subito pensare alla protagonista di una sit-com cartoon che negli anni Novanta veniva trasmessa su MTV: Daria.
Daria era un’adolescente antieroina, tutta sarcasmo, alienazione e joie de vivre grande assente.
È il sarcasmo alla Daria quello che riconosco nei “foglietti” e nei copy dei post di Maria. E a lei si perdonano anche i refusi perché persino quelli, per assurdo, diventano codici di marca. Persino quelli parlano della personalità, umana e riconoscibile, di Ö Nordic Things.
Ed eccoci così alla fine di questo numero. Cosa abbiamo imparato? Che, come direbbe Enrica Crivello (anche lei torinese), “piccoli non vuol dire sfigati”.
Ma adesso, su, a nanna.
Un sorriso,
da me
PS: Se sei di Torino, potresti voler passare di fronte alla vetrina di Maria e scoprire cosa scriverà domani su un nuovo foglietto (fammelo sapere!).
Hej hej Valentina!
Invece è arrivata sul mio schermo da una mia cliente che è tra i tuoi iscritti!
Volevo solo dire grazie delle parole, mi hanno fatto molto bene a sentirle.
E se un giorno passi per Torino, passa a trovarmi che farebbe molto piacere!
Maria