Partner in rime
Quando mission e vision di due brand sono allineate, possono nascere partnership perfette. Come questa.
Ci vediamo dopo mesi di blackout in cui non sono riuscita a trovare tempo, energia e casi virtuosi per alimentare questa newsletter sghemba, ma sulla quale continuerò a riversare tempo, energia e casi virtuosi.
Ci vediamo a inizio 2024 e io voglio farti i miei migliori auguri per questo bisestile a cui ho già chiesto di essere clemente e mansueto.
Ti auguro di trovare qualcosa, o magari anche qualcuno, che ti faccia vibrare la membrana dell’anima. E che quella vibrazione si propaghi per tutto l’anno, per tutto il corpo.
Adesso, però, veniamo al tema di oggi – son così, un po’ transhant.
L’altro giorno pensavo che creare qualcosa che abbia significato è incredibilmente complesso, ostico e al contempo fondamentale. I brand – e intendo dire i veri brand – lo sanno e nelle loro tattiche di marketing, e strategie di posizionamento, cercano di perseguire proprio la direzione del significato.
I veri brand sanno che le campagne di advertising possono servire,
aiutano nell’immediato, ma che rappresentano uno strumento
per raccogliere frutti e non la terrà che glieli darà.
Quella terra, tutta da coltivare e curare, si chiama branding.
Questo incipit per arrivare al cuore del tema di oggi, il significato, e per mostrarti cosa succede quando due big si mettono assieme (spoiler: fuochi d’artificio, nemmeno fosse Capodanno).
La partnership tra Dove e Nike
Due colossi, diciamocelo pure.
Da una parte Nike, il brand di abbigliamento sportivo che a suon di “Just do it” ha costruito la sua immagine, la sua brand personality, la sua community; dall’altra Dove, archetipo della guida (verso l’autostima) – perché io quando penso a Dove sento prima le vibrazioni umane e poi quelle commerciali, non so tu. Be’, insomma, due colossi dicevamo. Due colossi pionieri dell’inclusività, che ora non stanno più da una parte e dell’altra a curare il loro orticello, no.
Adesso Nike e Dove hanno creato qualcosa di realmente speciale, insieme: un programma rivolto ad allenatori e allenatrici di giovani donne, tra gli 11 e i 17 anni, e alle ragazze stesse per farle avvicinare allo sport con una serie di strumenti di coaching online scientificamente provati.
Body confident sport
Trovare una partnership di valore tra due marchi non è certo un’impresa semplice, anche perché per essere “giusta” la collaborazione si deve basare sul perfetto allineamento di mission e vision dei brand coinvolti. Nel caso di Nike e Dove l’amalgama è perfetto perché questo allineamento esiste davvero.

È nato così il programma Body Confident Sport, “un’iniziativa globale che mira a impedire alle ragazze di abbandonare lo sport a causa di problemi di immagine corporea. Comprende due programmi: Body Confident Coaching e Body Confident Athletes”, rispettivamente per istruire coach a interagire e motivare al meglio le giovani, e alle atlete, per far crescere in loro consapevolezza e autostima quando praticano sport, attraverso gli giusti strumenti.
Le atlete che hanno una percezione positiva del proprio aspetto fisico sono più propense ad accettare e apprezzare ciò che i loro corpi possono o non possono fare, spesso trovando, all'occorrenza, soluzioni alternative. È anche probabile che siano più capaci di ascoltare il proprio fisico e prestare attenzione alle esigenze che esprime, ignorando pressioni sociali negative. (…) Le ricerche dimostrano che, quando le ragazze praticano sport in ambienti inclusivi che garantiscono spazi sicuri per qualsiasi struttura fisica e abilità motoria, tendono ad apprezzare di più il proprio corpo, ad ascoltarlo e a connettersi a esso.
(Fonte: Body confident athletes coach session guides).
Del programma ho spulciato i contenuti presenti sul sito e scaricabili.
Ho amato il linguaggio semplice, gli strumenti, i colori, le font, le foto.
A seguire, una breve assaggio.
In particolare, specchietti come questo qui sotto sono utili anche alla sottoscritta. Non voglio far mistero, infatti, della mia insicurezza di fronte allo specchio; è da sempre una mia compagna di una vita. Le risposte suggerite al coach sono quindi quelle che cercherò di far mie quando partirà in me l’ennesimo, svilente, dialogo interiore.
Che belle sono queste iniziative, eh? E che bello è quando i brand usano la loro forza per fare, insieme, qualcosa di valore, con un significato, capace di cambiare il mondo anche solo di poco, poco così?
Ma adesso su, a nanna.
Un sorriso,
da me