C’è chi li chiama keywords (ma non sono quelle SEO).
Chi usa il termine core message.
Chi parla, in modo più ampio, e vago, di stile/registro linguistico.
Io li chiamo brand message.
Te ne parlo in questo numero di Brand con Personalità, dedicato proprio ai brand message (e a un convegno sulla comunicazione strategica che a breve mi vedrà sul palco come speaker).
Risuonare nel profondo del proprio pubblico
Per qualcuno un sogno, per qualchedunaltro un lavoro da portare avanti con convinzione, costanza e ridondanza per rimarcare il proprio posizionamento di marca. Risuonare nel profondo del proprio pubblico non è facile – in generale è complesso lavorare in modo strategico sul brand, anche se è fondamentale.
Avere dei brand message permette di registrare, nel tempo, una serie di benefici da non sottovalutare, tra cui:
collegare il brand a delle immagini/valori che vogliamo evocare quando si pensa a noi;
diventare TOM (top of mind), occupando nella mente delle persone un posto traballante – quello che ci stiamo alternando con un concorrente;
rafforzare o far emergere il nostro posizionamento valoriale.
Per esempio, nella comunicazione di Treedom c’è un brand message che ricorre spesso, “Pianta un albero”, accompagnato da altri come “un regalo originale” e “benefici all’ambiente e alle persone”: una triade che si divide tra benefici funzionali e valoriali e tra offerta, mission/vision. Interessante, vero?
Attenzione, però: la potenza di un brand message è data sia dalla sua struttura (letteralmente: da come è scritto), sia dalla sua “integra e sana reiterazione”.
Per ora ti dico solo questo.
Brand message a Play Copy
Risuonare nel profondo del proprio pubblico non è facile, dicevamo. E siccome non è facile, ho pensato bene di arrivare all’essenza di questo tema e costruirci su un intervento che possa dare degli strumenti subito spendibili per fare qualcosa di buono. Dal giorno zero.
Questo 👇
Quello che hai appena letto è appunto l’abstract del mio intervento a Play Copy, il convegno immersivo sulla comunicazione strategica che si terrà a Modena il 17/18 novembre.
Non mi limiterò ovviamente alla teoria. Anzi.
Entrerò nel vivo del tema con esempi pratici, per capire subito la potenza del giusto brand message. E illustrerò, passo passo, come identificare i propri brand message fino ad averne a sufficienza per creare una comunicazione rotonda, memorabile e profonda (a proposito, mi dicono dalla regia che “profondità” sarà proprio il tema di questa edizione di Play Copy!).
Quest’anno inoltre, ogni intervento sarà associato a un tool – un template, un canva, una check-list… – e io sto già progettando uno strumento esclusivo proprio per aiutarti a definire i tuoi brand message.
Qui trovi il programma completo di Play Copy,
l’evento giusto per formare te stesso/a o il tuo team di comunicazione e marketing
grazie a interventi di altissimo valore strategico.
Cosa puoi fare se non verrai a Play Copy?
Intanto provare a liberare l’agenda.
Dopodiché, se proprio non potrai venire, quello che ti consiglio di fare per lavorare ai tuoi brand message è:
chiarire la tua brand essence;
lavorare sui tuoi core values;
scegliere le 5 parole a cui non potresti proprio rinunciare se dovessi parlare del tuo brand.
Queste sono le prime, primissime attività che puoi già avviare:
chiarire la tua brand essence, infatti, ti permetterà di capire a chi vuoi parlare (e quindi in quale persone vuoi “risuonare” di più);
stabilire i tuoi valori ti permetterà di capire se ce n’è qualcuno così forte e portante da poter diventare esso stesso parte del tuo brand message o brand message stesso;
scegliere 5 termini associati al tuo brand ti permetterà di avere una sorta di confine identitario entro cui muoverti per rappresentarti in modo coerente e consistente.
Per oggi è tutto, ma se vuoi approfondire tanti temi strategici legati al branding, al marketing e al copywriting non ti resta che cliccare questo pulsante.