Quironia
Quando non è onnipresente, quando è parcellizzata, quando crea un effetto inatteso, quando sorprende. Quand'è così, è quironia.
Di ironia nella comunicazione ne ho parlato diverse volte. Per esempio qui e qui. Potevo non parlarne anche qui, per Brand con Personalità?
No, ovvio.
Stavolta, però, ti parlerò di quironia, il nome che ho dato a quella che definisco “ironia localizzata”. Mi riferisco a un’ironia che non permea tutti i copy del brand, che non è il tratto portante della brand personality, che non domina le sfumature del DNA di marca né guida tutte le scelte di comunicazione.
La quironia è un tipo di ironia misurata, q.b., parcellizzata, che viene somministrata a piccole dosi. Soprattutto laddove non ci si aspetterebbe di trovarla, abituati a un mood comunicativo senza particolari incursioni estrose.
Forse ti sarà più semplice capire le mie farneticazioni vedendo un esempio concreto di quironia. Eccolo qui.
Guarda, guarda meglio.
Leggi tutto.
La potenza della quironia è tale solo se chi ci legge non si aspetterebbe un’incursione ironica.
È per questo che la quironia viene posizionata strategicamente in posti nascosti: voci di un elenco puntato “serio”, microcopy collocati su pack in posizioni marginali (sopra al numero verde o al codice a barre)… Fosse subito visibile, e presente un po’ ovunque, non sarebbe più quironia. Ormai l’hai capito.
Oggi, mentre molti brand abbracciano la personalità ironica solo perché va di moda, trovo che la quironia possa essere una modalità espressiva funzionale per alcuni di loro. Per quelli che, più che voler far ridere, vogliono regalare un’emozione positiva.
Che poi, diciamocela pure tutta: mica dobbiamo far ridere a tutti i costi.
Ma adesso, su, a nanna.
Un sorriso,
da me