Si prende cura delle tue "emozioni"
Un numero un po' speciale. Perché dentro c'è un brand, ma anche un evento.
Ciao bella persona!
Cosa hai fatto oggi per prenderti cura di te? Che so: esercizi di respirazione, una passeggiata in pausa pranzo, una bella lettura…
Si parla sempre di più di mindfulness e di benessere e io dico: per fortuna! Nel numero di oggi te ne parlerò, in qualche modo, anche io. Come? Presentandoti un brand con personalità che si occupa proprio di mindfulness – e di un evento che ha come fil rouge le emozioni. Se tu ci sei, io ci sono: partiamo!
Parola d’ordine: ordine (mentale e non solo)
Quante volte hai sentito la testa così pesante da non riuscire a mettere in fila due pensieri di senso compiuto? A me speccede successimo. Siccome siamo un po’ tutti e tutte sulla stessa barca, ci sono tanti brand che basano loro offerta – e il loro purpose – proprio sulla cura della salute e del benessere mentale.
Come il brand di oggi, Headspace - Your everyday mental health app.
La brand identity di Headspace mi fa uscire di testa – scusa il gioco di parole: mi piace tantissimo perché abbraccia alla perfezione il brand purpose (liberare la mente dai pesi della quotidianità, semplificare, far sentire meglio). È coerente. È ordinata.
Tutto parte dal nome, come è giusto sia, e continua anche col logo: un pittogramma che più semplice non si può (un cerchio flat), un colore caldo (arancione #FF7E1D), una font sans-serif custom tondeggiante ed essenziale (Headspace Apercu).
Quello che fa bene bene Headspace è codificare, ovvero definire dei codici di marca (es. il tondo e l’arancio) e usarli in modo coerente e ripetitivo. Il più possibile. Ovunque.
E così ritroviamo la forma circolare, e i branded color, nelle illustrazioni del sito.
E nel feed di Instagram.
Persino nella scelta delle emoji, da usare nelle didascalie o nei commenti social, emerge l’uso codificato del colore.
Ma non parlo ovviamente solo di visual.
Headspace ha anche la sua verbal identity, ben definita, e i suoi ritornelli di marca – quelle parole, o frasi, che tornano, che martellano, che si fanno ricordare perché sono estremamente ricorrenti.
Prendiamo per esempio la definizione che Headspace dà di sé: “Lifelong guide to better mental health”. È presente qua, là e pure di là.
Dicevamo: qua.
E là.
E pure di là.
Essere una guida, per Headspace, si traduce nel produrre molti contenuti informativi e nell’erogare valore reale per la propria community.
Il blog del brand, manco a dirlo, è pieno zeppo di articoli. Nella header si legge: “Esplora e goditi centinaia di articoli pensati per educare e ispirare. Qualunque sia il tuo umore o obiettivo, sentiti libero di sfogliare i nostri articoli scritti da esperti su meditazione, consapevolezza, salute mentale, sonno e benessere generale.”
Headspace è un cerchio che si chiude.
Una vera chicca
Di Headspace apprezzo non solo la grande coerenza, ma anche il modo con cui sfrutta gli strumenti messi a disposizione dai social.
Su Instagram, per esempio, non avevo mai visto usare la bio come fa Headspace. Ogni mese, infatti, il brand ne pubblica una nuova – legata a quel periodo specifico dell’anno.
Questa per esempio è la bio del mese in corso.
E questa del mese passato.
Forte, vero? Un bello spunto da prendere e portare a casa.
Comunicazioni così coerenti, e brand così rotondi (in tutti i sensi!), mi ispirano ed emozionano sempre molto. Di fronte a lavori di branding fatti bene, è questo ciò che mi succede.
Ma continuiamo a parlare di cose belle e di emozioni… Resta con me.
Comunicazione strategica ed emozioni
All’inizio di questo numero ti avevo anticipato che ti avrei parlato di un brand e di un evento. Quindi ora, se due più due fa quattro, è il momento di parlarti di Play Copy, il convegno immersivo sulla comunicazione strategica per manager, imprenditori e imprenditrici, freelance.
Cosa c’entra Play Copy con le emozioni? Be’, c’entra eccome perché il tema attorno al quale ruoterà questa 7a edizione sono proprio loro: le emozioni.
A Modena, il 10 e 11 ottobre, ci sarò anche io con un intervento intitolato “Il ruolo delle emozioni nei testi e nelle immagini. Dalla connessione all’amplificazione”. Gli speaker e le speaker di questa edizione porteranno sul palco temi come intelligenza artificiale, emozioni nel B2B e nel B2C, diversity & inclusion, copywriting, comunicazione del cambiamento in azienda… Qui trovi il programma completo: te ne innamorerai. Garantito!
Quest’anno, poi, Play Copy ha moltiplicato le occasioni di networking per creare autentiche relazioni umane tra partecipanti (altrimenti le emozioni dove le mettiamo?). Tra le varie esperienze e novità ci sono una community online dedicata, per conoscersi ancor prima dell’evento; e per iniziare a respirare aria di Play Copy, 10 webinar gratuiti (il primo, per il quale sono già aperte le iscrizioni, si terrà il 23 aprile).
Per questo numero è tutto.
Noi ci rileggiamo martedì prossimo, ma io spero di vederti a Play Copy. Ah, dimenticavo: i ticket sono in forte sconto solo fino al 23 maggio.
Un sorriso,
da me