Un grande classico
Un brand è partito da un "grande classico" ed è riuscito a generare un "grande hype" sui social. Che brand è, come ha fatto e come lo sta facendo: tutto in questo numero.
Pensa al capo di abbigliamento più basic e classico che esista. Quale ti viene in mente? Probabilmente una t-shirt, forse bianca.
Se hai pensato a questo capo di abbigliamento, ti dico già che sono proprio le magliette – ma non solo loro – il prodotto core del brand protagonista di oggi.
Ho selezionato questo brand perché:
è riuscito a posizionarsi sul mercato con uno dei prodotti più mass market in assoluto, riuscendosi comunque a differenziare sia per l’innovazione sia per la strategia di branding;
è nato dall’idea di rendere più inclusiva possibile la sua offerta – riuscendoci, ovviamente;
ha un’ottima comunicazione con i suoi clienti, sfruttando in tal senso le potenzialità offerte dai social;
trovo davvero molto azzeccate, in termini di target e messaggio, le sue social ads;
ha un’umanità esemplare.
Look good, feel good
Il brand di oggi è True Classic.
Nel 2018 il co-fondatore e CEO, Ryan Bartlett, ha un’idea: creare una t-shirt che aiuti l’uomo comune a valorizzare il suo aspetto e a sentirsi bene, con un capo dal prezzo accessibile che si adatti alla perfezione al suo corpo.
Con la filosofia del “look good, feel good”, nel giro di soli 4 anni True Classic ha conquistato il mercato, arrivando a commercializzare in 192 Paesi, e si è aperto verso altre categorie, tra cui activewear e pantaloni.
La rapida ascesa di True Classic è dovuta alla combo vincente branding + (innovazione di) prodotto. Senza un prodotto che valga davvero, branding e marketing possono fare ben poco; con un prodotto valido, invece, la storia cambia. Eccome se cambia!
Dare valore in modi diversi
Mi ha colpito molto una dichiarazione di Ryan Bartlett nella pagina About del brand.
“Il nostro obiettivo con questa azienda è sempre stato puntare particolarmente
sul valore che offriamo ai nostri clienti e alle comunità. Il valore può manifestarsi
sotto forma di un servizio clienti di prim’ordine, ads divertenti che fanno sorridere,
prodotti progettati con l’intento di migliorare il tuo aspetto e la donazione di magliette
in grande scala per aiutare le comunità bisognose.”
In effetti, in questa dichiarazione c’è proprio la brand essence di True Classic:
archetipo uomo comune, mescolato a care giver e giullare;
grande focus sul valore;
purpose, ovvero il motivo per cui il brand esiste oltre le mere logiche commerciali.
C’è tutto.
Confermo infatti che studiando la comunicazione e le attività di True Classic, le due filosofie del brand, ovvero “Look good, feel good” e “dare valore in modi diversi” emergono in modo netto. La comunicazione di marca è autentica, mai overpromising.
Inclusività?
Eccola, nei visual e nei relativi copy (es. “(…) designed to fit men well, no matter what shape of size”).
Vicinanza al cliente e voce umana?
Ci sono, ci sono.
Purpose?
Celo – sempre nella pagina About puoi approfondire l’impegno sociale di True Classic.
Campagne originali, che si fanno guardare e che divertono?
Ci sono anche loro, ovvio (questi sono screenshot, ma se sbirci nella libreria inserzioni Facebook di True Classic puoi vederle. Nel mentre, goditi i copy).
La qualità è un approccio olistico
La missione portata avanti da True Classic mi ha fatta interrogare sul tema della qualità e sui benefici che un brand può ottenere lavorando in tal senso.
La qualità, a mio parere, andrebbe vista in modo olistico, non solo come un prodotto ben fatto, ma come l’intera esperienza del cliente con l’azienda. Per intenderci:
Ottimo prodotto.
Ottimo servizio Customer Care.
Ottima formazione del team.
Ottima comunicazione, ottimo marketing, ottimo branding.
Ottimo allineamento dell’offerta alla promessa di marca.
Per un brand, i vantaggi di essere impiantato in un “ecosistema” di qualità sono numerosi.
Creare prodotti di qualità, e definire alti standard anche per i servizi a corollario, non solo incrementa la soddisfazione del cliente, ma migliora (e protegge!) anche la reputazione della marca, contribuendo ad aumentare trust e passaparola. Questo apre la strada a nuove opportunità di crescita e fornisce un vantaggio competitivo decisivo per costruire le fondamenta di un successo duraturo.
Sorrido quando leggo cose del tipo “Se non hai un servizio top, compensa con autenticità e sincerità”; scuoto la testa, mi indigno. No! Se non hai un servizio top o un prodotto di qualità, lavora per migliorarli, perché non c’è sincerità che regga di fronte a una maglietta che si logora al primo lavaggio, una pizza condita con pomodoro rancido, un hotel con musi lunghi e letti corti… Prima migliora prodotto e servizio, poi pensa all’autenticità, alla sincerità, al branding e al marketing.
Lo dice anche Rocco Rossitto nel suo nuovissimo libro Dire qualcosa non vuol dire avere qualcosa da dire: “(…) la comunicazione viene dopo, perché non risolve i problemi di marketing, non risolve nello specifico i problemi di prodotto. Sembra ovvio, no? No, non lo è. Non lo è dal mio osservatorio e da quello di tanti e tanti colleghi e agenzie di comunicazione con cui ho modo di confrontarmi e/o sentire quanto dicono nei loro canali di comunicazioni o in eventi di settore”.
Lavora quindi in modo olistico tenendo alta la fiaccola del valore, proprio come fa il brand di oggi, True Classic. Ma adesso, su, a nanna.
Un sorriso,
da me
@valentina se ristampo il libro prendo questo, grazie:
"Se non hai un servizio top o un prodotto di qualità, lavora per migliorarli, perché non c’è sincerità che regga di fronte a una maglietta che si logora al primo lavaggio, una pizza condita con pomodoro rancido, un hotel con musi lunghi e letti corti… Prima migliora prodotto e servizio, poi pensa all’autenticità, alla sincerità, al branding e al marketing."
:-D
Ah ah ma volentieri!